Giorgio Gramaglia
Diac. Gramaglia Giorgio, nativo di Savigliano, classe 1924. Ordinato nella chiesa di S. Stefano a Villafranca Piemonte il 21/08/1977 dal Cardinal Pellegrino.
Marito di Rina per oltre 60 anni, padre di Marilena e Pitti, nonno di Giulia.
Diacono in servizio sempre nella nostra parrocchia di Villafranca Piemonte, collaboratore del Santuario di Cantogno (per il quale è stato anche economo). Ritornato alla casa del padre il 5 gennaio 2015.
Alcuni ricordi del Diacono Giorgio
Era un grande uomo di Dio
Era un grande uomo di Dio e adesso è tornato con Lui.
Così in estrema sintesi può essere descritto il nostro caro diacono Giorgio: marito, padre, nonno ma anche nonno adottivo di molti giovani, guida saggia, punto di riferimento sicuro, conforto nel bisogno, maestro umile e modello da seguire per un’intera comunità. Con le sue preghiere, le sue tante adorazioni eucaristiche del mercoledì pomeriggio, i suoi rosari meditati per i defunti, il servizio instancabile e la comunione ai malati, la preparazione delle famiglie al battesimo, l’aiuto per i poveri e i bisognosi, la catechesi, il lavoro quotidiano per gli uffici parrocchiali e per il Santuario di Cantogno, Giorgio ha saputo, con l’impegno discreto ma operoso, parlare di Dio al cuore di tante persone. Una persona speciale sempre disposta ad accogliere, consolare, confortare, ascoltare e dare un saggio consiglio.
E così il diacono Giorgio, marito per oltre 60 anni, servitore fedele della chiesa per 37, infaticabile diffusore della Parola di vita eterna, parte viva di quella chiesa che Papa Francesco vuole così vicina al gregge di Dio tanto da averne lo stesso odore, è diventato un po’ il nonno di tutti, la persona autorevole ma umile capace di indicare la via quando tutto sembra venire meno. Un uomo dal cuore grande, disposto a donare se stesso, il suo tempo e le sue energie per il prossimo, pronto a cavalcare la sua storica bicicletta oppure mettere in moto la sua “automedonte” e raggiungere i più nascosti angoli del paese per donare con gioia e gratuitamente un sorriso.
Nonostante i 90 anni sulla carta d’identità si è sempre dimostrato giovane nello spirito, esperto nel parlare ai ragazzi e desideroso di circondarsi di loro, di quelli che lui amava definire “i miei angeli”. Già, perché davvero con orgoglio e rispetto sincero possiamo definirci suoi angeli, riflesso di quella luce che il diacono Giorgio ha saputo donare a ciascuno di noi, e che a sua volta lui ha ricevuto dal Padre dei cieli. Persino dal letto sul quale si trovava nell’ultimo mese non mancava di informarsi sui progetti in cantiere, sugli obbiettivi scolastici e di vita dei suoi ragazzi, raccomandandosi fino all’ultimo di tenerlo aggiornato e passare a scambiare a qualsiasi ora due parole con lui.
Ciascuno di noi, nel profondo del suo cuore, custodisce un ricordo particolare del diacono Giorgio, anche solo un gesto, una parola, una carezza o un pacato rimprovero che hanno saputo farci ritrovare la rotta quando procedevamo a fatica. E questo tesoro che arricchisce ciascuno di noi sarà oggi e per sempre la presenza viva di una persona speciale che ha reso migliore la vita di ciascuno di noi. La tua luce, Giorgio, è tornata a brillare nel firmamento dei cieli, dall’alto ci osservi e proteggi il nostro passo; veglia sulla tua famiglia, sui tuoi parenti e su tutti noi che abbiamo condiviso con te attimi di indimenticabile bellezza. Da oggi in cielo abbiamo un uomo santo che veglia su di noi.
L.
Uniti da una nota
Sembra passato un secolo o un minuto dalla sera in cui alcuni animatori, accompagnati dalla supervisione di Mauro Bonino, si sono riuniti attorno a un tavolino per discutere su un unico tema: una Santa Messa, da realizzare ex novo nella musica e nelle parole, per trasformare in realtà un sogno mai espresso ma sicuramente che sempre aveva albergato nel cuore del diacono Giorgio: un’occasione per cantare a una sola voce la Parola di Dio.
All’inizio della riunione le parole scarseggiavano e la realizzazione effettiva di un progetto così nuovo e impegnativo sembrava impossibile; presto però le idee sono venute fuori, si è deciso di dare concreto avvio a questa nuova e affascinante avventura e il risultato sono state otto canzoni (contenute in un cd che diffonderemo a chi ne ha fatto richiesta). Bambini, adolescenti e adulti hanno riconosciuto nel Diacono Giorgio il proprio (super) nonno perché, oltre a portare il Vangelo nei nostri cuori, Giorgio ha saputo regalarci molto di più: un affetto immenso.
Il 26 dicembre 2014, nonostante l’assenza di Giorgio per motivi di salute, i cori si sono uniti per cantare con gioia per lui in una Santo Stefano gremita di gente: la comunità è accorsa per festeggiare il suo diacono. Alcune settimane dopo quelle stesse persone che avevano cantato a festa si sono ritrovate, in un’atmosfera completamente diversa, a riproporre le medesime canzoni per il funerale di Giorgio affinché, come da lui desiderato, questo non fosse vissuto come un momento di tristezza e dolore, ma come una festa per il suo incontro con il Signore. Anche quel 7 gennaio la chiesa di Santo Stefano era gremita per lui che ha speso tutta la vita per la sua comunità. «Come in una raccolta di fotografie, ognuno ha un ricordo speciale di te: sono i doni che tu hai fatto a noi. Una preghiera, un sorriso, ci hai sostenuto nei nostri progetti. Ma il dono più grande, il dono più grande è questa tua S vita».
Ciao Giorgio.